Buongiorno, mi chiamo Marta. Proprio un anno fa’ il mio caro papà mi lasciava per sempre. Tutto cominciò 4 mesi prima , il giorno di Natale , quando venne ricoverato per complicazioni respiratorie dovute ad una polmonite non diagnosticata . In rianimazione mi dissero subito che era grave, ma questo non impedì il suo trasferimento solo dopo 3 giorni alla rianimazione dell’Ospedale di Dolo. La’ papa’ vi ha passato venti giorni ed anche se a fatica è riuscito ad uscirne. Ma invece di essere spostato in un reparto dello stesso ospedale fu’ ritrasferito all’Ospedale all’Angelo. Mi dissero che per problemi logistici erano avvenuti questi trasferimenti, anche se come regola si dice che dopo 3 mesi di degenza è sicuro che ti spostino. Noi abbiamo sempre rimostrato le nostre obiezioni ma non siamo mai stati ascoltati. Le condizioni cliniche e l’eta’avanzata di mio papà,90 anni, avrebbero dovuto proteggerlo da questo andirivieni di pazienti spostati di qui’ e di la’ come pacchi postali, invece hanno sempre fatto quello che hanno voluto, senza alcun ritegno e rispetto. Ho parlato di andirivieni perché così è e succede ogni giorno nei nostri ospedali, vi ho passato 4 mesi quindi so’ di cosa parlo. Per l’appunto passammo altri due Ospedali prima di arrivare alla fine della sua vita. C’è un’ altra cosa che voglio dire. Non esiste all’Angelo una vera e propria lungodegenza, bisogna spostarsi per esempio all’Ospedale di Noale per trovarne una. Vera assurdità per una popolazione di Italiani più vecchia che giovane.
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