Nel 2014 mio marito è  stato operato:patologia melanoma definizione a noi totalmente sconosciuta,da parte dei medici assenza di onestà nel spiegarci la gravità. Comunque x i primi due anni sempre sotto stretto controllo sembrava che andasse bene, noi fiduciosi e carichi di speranza poveri illusi…! In questa prima fase della malattia devo ammettere che è stato seguito e controllato poi… Nel 2017 con un controllo si verifica un nuovo nodulo! Nuovi controlli, tac risonanza…s’inizia chemioterapia ma i risultati sono vani. Si sottopone ad una nuova biopsia a maggio dello scorso anno e l’esito lo abbiamo dopo due mesi!!! Purtroppo è già in stadio avanzato. Mio marito,una persona speciale per me,amante della vita, estroverso, solare e forte fisicamente, pur di star bene inizia la radioterapia estrema. Da lì ha iniziato a non star più bene,ma nel protocollo si doveva proseguire con un altra chemioterapia!!! E anche fino a qui’non ci e stato detto che la situazione stava peggiorando drasticamente.Non so se sarebbe stato giusto x lui sapere, ma io sì, avrebbero dovuto mettermi al corrente , ero la persona più vicina a lui!!! Il male stava avanzando, la chemio ha contribuito a ridurlo in uno stato pietoso…non riusciva più a reggersi in piedi, stava male e nei suoi occhi leggevo paura e disperazione, era indifeso e fragile sempre più. Ci hanno lasciato in balia di noi stessi senza prepararmi a cosa poteva succedere nel quotidiano! Sono diventata la sua infermiera guidata nel da farsi solo dal mio amore x lui❤ . La vergogna più grande è  stata nell’ultimo periodo. Quasi ogni mattina alle 7dovevamo essere all’ospedale x gli esami, x la trasfusione e lui non riusciva a camminare, stava malissimo. Più volte abbiamo chiesto il ricovero. Risposta: “ non vedo la necessità!!!! “ Finché alla fine di ottobre è stato ricoverato al Policlinico San Marco. La’ è stato considerato un essere umano, al di fuori del protocollo!!!! Ha intrapreso le cure palliative e lo hanno accompagnato fino al suo ultimo respiro,accanto a me nelle mie braccia ke x l’ultima volta lo stringevano…così è finito il suo calvario. Il mio è iniziato dopo il suo. Ho un ricordo indelebile di quando era al policlinico,non so se lui aveva ancora speranza di vita o aveva capito, un giorno mi disse: “ Non stare zitta di questo accanimento terapeutico ke mi hanno inflitto! “ Io mentendo gli risposi tranquillo parlerò! Dico mentendo perché dentro di me pensavo ma ke potrò fare??? Così non è stato grazie a Barbara . Sono qui’ perché voglio dare la mia voce al posto della sua che non può più farsi sentire ❤.  Io non contesto le cure,ma l’accanimento terapeutico in base ad un protocollo, la poca trasparenza e la quasi totale assenza di onestà che ho incontrato in questo mio,nostro doloroso percorso ❤