Era un giorno di festa e quando la sera risposi al telefono ad un numero per me sconosciuto mai avrei immaginato fosse l’ospedale. I miei genitori avevano avuto un incidente ed erano stati ricoverati di urgenza.  Angoscia, paura, tremavo tutta come avessi la febbre. Arrivata a destinazione ricordo e non ricordo proprio tutto, indelebile l’immagine di una dottoressa che mi porgeva gli averi di mia Mamma, quelli almeno si erano salvati. Nessuna delicatezza nel comunicarmelo, alcuna accortezza. Sono passati 12 anni ma quella freddezza la sento ancora dentro me. Ho dovuto affrontare la degenza lunga e complicata di mio Papà nascondendogli all’inizio la verità, ho dovuto disporre tutto da sola, nessun aiuto nemmeno dai parenti. Alcune cose le ho volutamente cancellate dalla mia mente, ma non la mancanza di umanità che ho subito gratuitamente da chi dovrebbe almeno dimostrarne un po’ vista la professione che esercita. Per gli altri non ho più parole, ne pensieri perché non esistono più da quel maledetto giorno.