Mi chiamo Angelica e scrivo quello che da dieci anni viviamo e combattiamo io e mio marito per nostra figlia affetta da SM, ovvero sclerosi multipla. Avere in famiglia una persona malata e sapere che non vi è rimedio ma solo un continuo ed inarrestabile peggioramento, è vivere dentro ad un incubo infinito. Ma i problemi non sono solo fisici ma pure burocratici e pratici. Voglio sottolineare che anche in presenza di una malattia come questa riconosciuta ed altamente invalidante, alla richiesta di prescrizioni di antidolorifici mirati la risposta è spesso negativa, sia in strutture pubbliche che private. Si appellano a mille motivi veri o meno, rimane il fatto che nostra figlia soffre continuamente di dolori articolari resi più forti dal cambio delle stagioni. Come noi abbiamo conosciuto più famiglie con problemi simili e non troviamo giusto che un nostro diritto sia stato tramutato in una azione di carità che definirei poco umana. Oramai siamo sempre spalleggiati da un avvocato per poter ottenere almeno un po’ di sollievo per la nostra bambina. Ma chi non può permetterselo come fa, mi chiedo io!