Ho conosciuto Sara una decina di anni fa’. Devo essere sincera al primo impatto la giudicai insignificante sia per presenza fisica che per carattere, ma così non era ed ancora oggi non è! Originaria di Roma si era trasferita nel nostro Nord per amore del suo fidanzato che prestava servizio in provincia di Venezia. Io e mio marito diventammo loro amici soprattutto dopo il rispettivo matrimonio, così piano piano cominciai a conoscere veramente Sara. Ci volle poco tempo perché mi accorgessi che la sua non era pochezza ma discrezione verso il prossimo ed un rispetto per le vite altrui che raramente si trova. Da parte sua mai un pettegolezzo anche se sapeva essere al caso molto ironica. Poi un giorno tutto precipitò. Una febbre improvvisa che non passava,il ricovero ed una prima diagnosi. Un macigno di diagnosi : sclerosi multipla. Più la situazione si complicava e più cominciavo ad apprezzare le qualità ed il carattere di questa piccola grande donna. Nel tempo il suo matrimonio naufragò e lei dovette tornare a casa dei propri genitori. A distanza di 10 anni noi siamo ancora amiche, unite da tante cose e pensieri comuni,ma divise da parecchi chilometri.

La malattia di Sara è progredita ed anche se ha più volte cambiato cura, tutte sperimentali, i sintomi sono divenuti più forti e le conseguenze palesi. Lei ha una forza d’animo straordinaria, io la ammiro infinitamente, ma per quanto sia forte purtroppo si trova spesso a combattere contro dottori e primari contrari ad ogni metodo di sollievo per i suoi dolori. Il tempo non la aiuta, e nemmeno aiuta tutti coloro che soffrono della sua stessa malattia, una patologia conosciuta ma per ora inguaribile. Non è molto che mi ha confidato che piano piano sta’ mettendosi via un piccolo fondo da usare non come molti di noi fanno per un viaggio, per l’acquisto di una macchina o moto che sia e per chissà quanto altro, ma Sara sta’ risparmiando per avere la possibilità di andare a dar fine alle sue sofferenze all’estero quando arriverà il giorno in cui non ce la farà più , quando la sua vita non potrà più essere dignitosa. Questa sua confidenza oltre che sorprendermi, questo perché certe cose le pensa e le progetta solo chi si trova in certe situazioni, mi ha molto colpita e fatto riflettere. Lei e molti come lei sono già sfortunati per essere afflitti da questa malattia, soffrono per anni senza essere aiutati come si deve anche se esiste una legge ben precisa,per poi un giorno trovarsi completamente dipendenti da altri. Non ci sono parole per descrivere cosa provano, cosa pensano e come vivono il presente avendo dinanzi a loro un futuro così nefasto. Sara continua a stupirmi per la sua forza,la sua grinta nel reagire. Mi è venuto naturale pensare a lei come ad un pettirosso, bellissimo piccolo volatile, che mentre quasi tutte le specie emigrano, rimane nel nostro territorio ed affronta il freddo,la neve, anzi ci sono proverbi che dicono sia proprio il pettirosso ad annunciare il vero inverno!

Un abbraccio amica mia a te ed a tutti coloro che combattono ogni giorno contro il male e le tante cose che non funzionano nella sanità, ma che non perdono mai il sorriso. Questi sono i veri eroi…