Vi assicuro,è bellissima, mi sono decisamente innamorata! La Carta europea dei diritti del malato presentata a Bruxelles nel 2002. Vi sono scritti una serie di diritti universali non disponibili per gli organi dell’Unione e gli Stati membri ai quali si applica e neppure per i singoli che ne godono. Sono diritti che trascendono l’appartenenza nazionale e non sono discriminati da criteri di cittadinanza ma riguardano la persona umana come tale. Questa Carta è conosciuta anche come Carta di Nizza e l’Articolo 35 stabilisce che l’Unione deve garantire un alto livello di protezione della salute umana, intendendo la salute come un bene sia individuale che sociale, ma anche come insieme dei servizi sanitari. Inoltre sancisce che i Governi non devono fermarsi agli standard minimi garantiti, ma livellare in alto. I quattordici diritti illustrati sono anche legati ad altri documenti e dichiarazioni internazionali, provenienti in particolare dalla Organizzazione mondiale della Sanità e dal Consiglio d’Europa. Questi documenti considerano i diritti dei cittadini in campo sanitario come derivanti da diritti fondamentali e formano, pertanto, parte dello stesso processo in cui è inserita la presente Carta. Rilevante è il Diritto numero 11 : “ Ogni individuo ha diritto di evitare quanta più sofferenza possibile, in ogni fase della sua malattia “. Chiaro, diretto e importantissimo . Io aggiungo umano!

Passati sette anni arriviamo alla Legge Regionale del Veneto del 19/03/2009 numero 7. Questa legge tratta delle disposizioni per garantire cure palliative ai malati in stato di inguaribilita’ avanzata o a fine vita e per sostenere la lotta al dolore.

Eccoci finalmente al 2010 quando viene pubblicata la legge numero 38, che regola le disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore.

Ma nonostante queste bellissime leggi ancora oggi, dopo diciassette anni, non esiste un criterio scritto che sancisca negli ospedali la terapia del dolore nelle patologie inguaribili, non esiste un protocollo in merito al quale i medici siano obbligati ad attenersi! Io dico anche no, è tempo che se ne parli, che la gente sia informata. Come possiamo chiedere, in caso dovesse servire, che vengano rispettati i nostri diritti se non ne siamo a conoscenza?