Dalla sera dell’incontro, seguita da quella della trasmissione in streaming, ho ricevuto molteplici dimostrazioni di affetto e di forza, confido che mi sono necessari entrambi, graditissimi perché tutti venivano dal cuore delle persone che si sono premurate di dimostrarmi il loro sentimento di gratitudine. Non ho mai pensato alla notorietà che avrebbe comportato questo mio cammino, non mi interessa, ma ho sempre seguito e seguo quell’idea di leggerezza, benessere e pace che voglio trasmettere prima di tutto attraverso la frase predominante, Liberi dal Dolore. Umanità e rispetto della persona esclusivamente questo chiedo, anzi pretendo, per tutti, perché ne abbiamo bisogno sempre, ancor di più in certe situazioni della vita. Mi piacerebbe ci unisse la gioia e l’allegria, invece ci troviamo assieme in questa barca che naviga nel dolore, nella tristezza e nella solitudine. Sì mi sento sola ma non perché lo sono fisicamente ma perché la mia vita è stata stravolta in meno di una giornata e da quel momento tutto è cambiato, pure io sono cambiata. Credo che più di qualcuno si rispecchia un po’ in queste mie parole, qualcuno che come me ha assistito alla sofferenza di una persona importante del suo cuore, senza poter fare nulla se non esserci. Non potrò mai spiegarvi cosa ho vissuto veramente, perché non ci sono termini che possano esprimerlo. Soffermatevi solo a pensare quanto forte deve essere stata la situazione se mi ha portata ad espormi ed impegnarmi nel portare avanti questo progetto, importantissimo per me perché sono consapevole che potrò in qualche modo aiutare altre persone ad essere più preparate e meno impotenti di quanto lo sia stata io. Questa strada che sto’ percorrendo in vostra compagnia, con il vostro appoggio e conforto, mi porta ogni giorno a trasformare la mia rabbia in forza, il mio dolore in amore per gli altri. Mi auguro di riuscire a trasmettere a voi ed a quelli che si uniranno nel tempo al nostro Popolo, il già denominato Popolo dei Tulipani, questa forza perché dobbiamo reagire e non accettare più soprusi da chi invece dovrebbe dimostrarci rispetto e comprensione. Ci sono stati dei momenti in cui ho dubitato di quello che sto’ facendo, potrei starmene tranquillamente da sola con il mio dolore, i miei pensieri ed i ricordi. Più volte mi sono chiesta perché e per chi faccio tutto questo. La risposta è immediata, mi appare l’immagine che mai potrò dimenticare della mia Mamma sofferente, e via riparto più decisa di prima perché penso a quel giorno in cui nessuno dovrà sopportare sofferenze gratuite e chi lo assiste potrà dirgli addio con la giusta ed umana serenità. La Terapia del Dolore deve diventare una prassi, un protocollo al quale i Signori Dottori  non possano sottrarsi dal seguirlo! Le leggi ci sono, sta’ a noi lottare perché vengano rispettate e perché noi veniamo rispettati sia come pazienti che come persone che seguono un loro caro durante la malattia. Rammentate sempre che è nostro diritto!

P.S. A breve vi informerò delle novità che stiamo preparando. Vi auguro un sereno fine settimana, un abbraccio.