SPINCAR è il nuovo sistema operativo per contrastare le infezioni resistenti agli antibiotici, vista la situazione allarmante in Italia. È stato lanciato dall’ISS, l’Istituto Superiore della Sanità, a fine marzo di quest’anno . Coinvolge varie università, istituzioni regionali e istituti zooprofilattici ed il coordinamento dell’Universita’ di Udine. Ho letto un intervista fatta al Professore Brusaferro, professore di igiene e medicina preventiva dell’Universita’ di Udine e da Gennaio scorso pure Commissario facente funzioni del Presidente dell’ISS. Il nostro Paese si trova in una situazione drammatica, con un’alta mortalità per infezioni contratte negli ospedali. Tenete conto che pochi casi finiscono nei notiziari televisivi e sui giornali, la maggior parte passa in silenzio inosservata, ma esiste e soprattutto persiste! Leggerlo o sentirne parlare è solamente prendere atto di una notizia, trovarsi coinvolti direttamente o indirettamente è un’esperienza che non vi auguro. Da sottolineare è che esistono forti differenze sia da regione a regione, sia tra diverse aziende sanitarie nella stessa regione. Sconcertante e per molti versi inspiegabile. Come si è arrivati a tutto ciò ? Uno dei problemi principali è stato ed è l’uso inappropriato degli antibiotici nella salute umana e pure in ambito veterinario, perché poi noi siamo ciò che mangiamo. Una parte rilevante delle nostre prescrizioni di antibiotici potrebbe essere evitata, partendo innanzitutto dai Medici di famiglia. Secondo il Professore Brusaferro questa battaglia si può vincere, ma serve uno sforzo congiunto di tutti. Partendo dai rappresentanti politici, dagli operatori sanitari e veterinari, per arrivare al singolo cittadino. Purtroppo in Italia c’è ancora la convinzione che gli antibiotici sono una panacea, invece come erroneamente si pensa, gli antibiotici combattono i batteri ma non i virus, e questa è una differenza fondamentale. Il cinque/otto per cento delle persone ricoverate in ospedale vi contrare un’ infezione che non aveva prima, ed in alcuni, anzi molti casi, si tratta di infezioni antibiotico-resistenti. Le proiezioni per il futuro sono infauste, si parla di 450 mila decessi per tali infezioni nei prossimi 30 anni, per arrivare un giorno a trovarci a non riuscire più a contenere e contrastare questo micidiale fenomeno, a non avere più strumenti efficaci contro le malattie infettive di origine batterica, problema che ci coinvolge tutti. Mi auguro che questo programma, che rappresenta il braccio operativo del Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza indetto dal Ministero della Salute, sia efficace e soprattutto divulgato a tutti i livelli. Cominciamo noi già da subito ad usare gli antibiotici solo in casi veramente necessari e non ad ogni raffreddore, ed a ricordarci di lavarci spesso e volentieri le mani sia quando frequentiamo luoghi pubblici sia e soprattutto quando dobbiamo recarci in ospedale o strutture annesse. Per il resto dobbiamo affidarci al lavoro delle nostre istituzioni, sperando in un decorso efficace od almeno contenitivo di questa triste e dolorosa realtà.