Mi chiamo Claudia e confido che è un nome di fantasia, ho chiesto all’Amministratore di questo sito di rimanere anonima per tutelare la mia privacy in quanto in ballo c’è una sentenza non ancora definita. Due anni fa’ ho perso mio Marito, malato di tumore da più di cinque anni. La malattia lo ha consumato piano piano nonostante le cure tempestive e le tante speranze attese. Che questa è la vita ok, ma il modo inaccettabile con cui se ne è andato mi ha portata a combattere in tribunale per rivendicare una giustizia che ancora oggi non so’ sé otterrò e casomai fosse non potrà mai cancellare quello che è successo. Diro’ che è spirato, ma nemmeno questo termine può descrivere la situazione di sofferenza tale che ha vissuto fino all’ultimo contorcimento del suo corpo, dinanzi a me, tra forti dolori, mancanza di respiro prolungata ed in preda ad una vera angoscia. Tutto questo perché il Dottore, il Primario del reparto non gli ha somministrato le cure palliative. Secondo lui erano troppo potenti ed avrebbero potuto ucciderlo!!! Solo mesi dopo ho scoperto il diritto dei malati ad una morte dignitosa ed allora ho scelto di portare tale Dottore e l’Ospedale che lo ha in carico, in tribunale. Non aggiungo altro alla mia, alla nostra storia. Solo che doveva andare diversamente, ma così non è stato