La definisco come una di quelle coppie ineguagliabili! Scienza ed Umanità, invincibili sotto ogni aspetto se e quando procedono pari passo…La storia della vita di Cicely Saunders, britannica, insignita di molte onorificenze e premi per la sua opera , è sorprendentemente affascinante. Inizialmente infermiera, poi causa problemi fisici divenne assistente sociale sanitario per non abbandonare la cura dei malati. Importante per lei fu’ l’esperienza che fece al St. Luke, una casa di accoglienza per moribondi. Li’ vi trovò un’assistenza personalizzata dei pazienti: ogni malato vedeva riconosciuti la propria individualità ed il proprio microcosmo di emozioni ed affetti. Persino la somministrazione degli antidolorifici era diversa che negli ospedali, in quanto venivano somministrati non a richiesta ma ad intervalli regolari. Questo permetteva un controllo del grado di dolore ed una minima dipendenza da questi del paziente, cosa che invece non avviene facendolo al bisogno. Consapevole che come infermiera non sarebbe stata ascoltata come voleva, si iscrisse in tarda età , a 33 anni , alla facoltà di medicina e nel 1957 si laureò ! Fece poi la ricercatrice in un altro ospedale concentrando i propri studi sull’attenuazione del dolore dei malati terminali. Promosse quindi in seguito la tecnica della regolare somministrazione di antidolorifici, contro la allora vigente norma secondo cui venivano somministrarti solo quando lo richiedeva il paziente. Questo approccio alla gestione del dolore divenne uno dei capisaldi dell’assistenza all’Hospice. Con molta caparbietà Cicely si impegnò poi nella raccolta fondi per finanziare il suo progetto, la costruzione del St. Christopher’s Hospice a Londra, che vide la luce nel 1967. Era ed è ancor oggi un’istituto che ospita malati terminali di cancro o di altre malattie, ma anche anziani e malati cronici confinati a letto. Grande attenzione veniva e naturalmente viene prestata al malato. L’ obiettivo principale era liberare l’ammalato dalla sofferenza e dal dolore, consapevoli che il dolore oltre alla dimensione fisica riguarda pure quella emotiva, sociale e spirituale. Perciò oltre ad i farmaci somministrati prima che il dolore crescesse per intensità, si creava un ambiente ricco di calore umano e comprensione psicologica. Molta attenzione poi si prestava pure alle famiglie dei ricoverati o chi in loro vece li accudiva, aiutandoli in seguito pure ad elaborare il lutto.

Leggere la storia di questa grande donna per me è stato come leggere una favola piena d’amore e di forza. Oggi 22 Giugno si ricorda la sua nascita, dopo più di 100 anni. Grazie alla costruzione del St. Christopher’s Hospice, Cicely ha dato vita al modello che ancora oggi si segue nei nostri moderni hospice, e con il suo instancabile lavoro ha contribuito enormemente alla diffusione delle Cure Palliative. Ripeto, che Grande Donna!!!✨🌷