Le Cure Palliative rappresentano una rivoluzione culturale. Dall’idea dell’agonia dolorosa come un fatto che non si può evitare e per il credo di alcuni vista come un tragitto di purificazione, il mondo delle Cure Palliative propone invece una strada diversa e contrapposta. Il dolore è visto e considerato come una esperienza conoscibile, condivisa e gestibile in accordo con i valori e le scelte della persona che soffre, o chi per lei nel caso non potesse esprimersi. Parliamo di tanti argomenti che rappresentano possibilità di miglioramenti ed avanzamenti. Sui social,sui giornali, in televisione, ma una vera apertura mentale in merito deve ancora avvenire. La nostra società che si definisce civile corre continuamente alla ricerca del progredire, del miglioramento della vita quotidiana, trascurando in molte realtà gli aspetti meno affascinanti e più difficili da affrontare, come quello del dolore che prima o poi, chi di più chi di meno, ci accomuna tutti. Anche soffrendo si vive, quindi perché non applicare i metodi che abbiamo a disposizione per alleviare le sofferenze? Qui’ si parla di umanità, sensibilità e dignità. È mio pensiero che fino a che ciò non avverrà sempre e dovunque non potremo considerarci un paese realmente evoluto. Difficile gestire il tutto, però quello che risalta è la poca volontà di farlo od almeno di tentare di riuscirci. Il 24 Settembre scadrà il tempo concesso al Parlamento dal presidente della Consulta Giorgio Lattanzi per colmare “ il vuoto normativo costituzionalmente illegittimo “ sull’argomento FINE VITA. I legislatori rimangono in posizione sospesa anche se vi sono cinque proposte di legge depositate e cosa ancor più inquietante è che il dibattito non è in calendario per Settembre. Yes sto’ parlando della condizione estrema in cui chi soffre non possa più accettare di vivere così indegnamente. Le Cure Palliative invece si riferiscono alle tante situazioni in cui le cure farmacologiche non portano oggettivamente miglioramenti e quindi unica vera strada per essere di conforto è scegliere quella del non dolore, per accompagnare dolcemente il malato alla morte. La Terapia del Dolore non causa la morte ma permette di giungervi soffrendo il meno possibile. Tantissime e molteplici sono le malattie, le patologie in questione. Disparati i casi di sofferenza. Esistono  leggi ben definite e quasi sconosciute ai molti, per svariati motivi, uno dei quali tocca l’aspetto economico. Ed ancora oggi nei nostri ospedali c’è chi ha il potere di decidere e non lo fa’. Sarò retorica ma voglio ripetermi comunque, in fin dei conti il malato non è una persona a loro cara, ma solo un numero su un braccialetto. Triste ma vero, indegno ed ingiustificabile per chi dovrebbe esercitare la professione del medico con cuore e passione. Fossero le Cure Palliative protocollo medico la realtà sarebbe ben diversa, ma fino a che non lo diventerà, spetta a noi rivendicare con forza e convinzione i nostri diritti.