Cappuccetto Rosso, Biancaneve, la Bella Addormentata, Pinocchio… Favole che allietano i sogni di bambino e poi cresci e cominci a conoscere i lati brutti della vita. Ti sfiorano, ti toccano ma subito spariscono fino a che arriva il momento in cui cade il sipario e divieni cosciente che siamo tutti di passaggio. Dicono che dentro ognuno di noi si nasconde ed a volte pure riaffiora il bambino di un tempo. Ecco io ora lo sono… sono tante cose che non riesco ad esprimere, mi viene solo da dire che vorrei aver avuto la favola che alcuni hanno la fortuna di vivere. Assistere un proprio caro e vederlo andare via serenamente. Non l’ho avuta io e nemmeno tante persone che conosco personalmente o per via web. Non l’hanno vissuta nemmeno quasi tutti quelli che hanno inviato qui’le loro testimonianze. Non ne hanno beneficiato tanti che non conosco e che difficilmente incontrerò nel mio cammino, ma che come me continuano a soffrire oltre che per la mancanza del loro Amore perduto, per la sofferenza che hanno visto vivere e sopportare. Sono segni profondi, dolori che si rinnovano continuamente e che ti logorano. Ti dicono che sei cambiata ma come spiegare a chi non sa cosa hai dovuto affrontare e vedere, quello che ritorna in mente senza che tu lo voglia, l’impotenza che hai provato e tutti gli altri stati d’animo che hanno attraversato ed ancora attraversano il tuo cuore? Non è possibile e comunque lo capirebbero non completamente, bisogna viverle le cose per comprenderle.Come spiegare la rabbia, che sai che ti fa’ male ma non puoi non provarla, verso chi poteva aiutarvi ed invece non lo ha voluto fare? Come dice il mio amico Stefano dobbiamo essere liberi di scegliere come morire, per noi e per chi ci assiste. Ma anche se è nostro diritto in realtà avviene che molti soffrono gratuitamente e se ne vanno in modo indecoroso. Tutto ciò sprofonda i loro cari che hanno assistito impotenti in un turbine di dolore senza fine. Oggi penso a costoro che come me continuano a portare questo pesante fardello con la prospettiva che anche se alcune sensazioni verranno dal tempo sfumate, il resto rimarrà indelebilmente inciso sulla loro anima che non potrà darsi pace, perché le ingiustizie subite da chi ami non potrai mai perdonarle. Chi ha permesso tutto ciò e che continua a farlo non è toccato dalle tragedie alle quali assiste a causa del lavoro che svolge, perciò la sua mente non produrrà mai il pensiero degli strascichi di tutto ciò su chi resta, veri traumi difficilmente superabili. Auguro a questi illustri Signori Dottori di provare un giorno quello che abbiamo vissuto noi, forse solo allora scenderebbero dal loro trono per divenire le persona umane che non sono state e che continuano a non dimostrarsi. Come vorrei non pensare e scrivere così ma mi è impossibile non farlo, non pensarlo perché più conosco persone e più mi rendo conto ed ho la riprova che nella professione medica impera sempre più la corsa al  prestigio personale a discapito del lato umanitario che dovrebbe caratterizzare soprattutto l’esercizio di questa degna professione, ma che molti oramai rendono indegna.