Ferragosto 2018, la mia Mamma contrariamente ai pareri dei Medici si svegliava dal coma. Il suo stato veniva definito “ coma vigile “ in quanto non riusciva a comunicare con il mondo circostante. Non sto qui a parlarvi delle nostre speranze, dei mille e più pensieri che le nostre menti fecero, ma credo possiate immaginarli, soprattutto penso sia facile farlo per chi ha assistito alla sofferenza di un proprio caro, di una persona del suo cuore, e che ha intravisto anche una piccola possibilità che guarisse, anche se poi non è proprio andata così. Un anno fa’ non sapevo tante cose… quello che sarebbe successo poi e soprattutto mai avrei pensato che oggi mi sarei ritrovata qui a scrivere di un argomento a cui tengo molto, che più passa il tempo conosco ed approfondisco perché mi rendo conto strada facendo dell’importanza che ricopre. Già vero a Ferragosto si dovrebbe pensare solo a cose belle ma anche questa lo è, il brutto sta invece quando non si sa’ dell’esistenza e dei molteplici aspetti relativi che veramente possono in molte situazioni fare la differenza, una differenza che ti cambia la vita. Le Cure Palliative che purtroppo molti pensano siano sinonimo di eutanasia. Che molti italiani non conoscono e che non sanno che sono uno dei diritti del malato. Le Cure Palliative sono oltre che un diritto sancito dalla Legge anche un valore, perché attraverso le medesime si da un valore al tempo che rimane da vivere al paziente ed a quello di coloro che lo assistono. È accompagnare il più serenamente e dignitosamente possibile la persona nell’ ultimo tratto della sua vita. Le Cure Palliative alleviano dolore e sofferenze nelle patologie inguaribili  ma purtroppo nei nostri ospedali non sono incluse nel protocollo medico. Quindi se non le conosci, se non sei al corrente delle leggi che le regolamentano e dinanzi ti trovi un medico che non vuole o non ti propone di applicarle, ti troverai ad assistere impotente ad agonie senza senso. Precisando che per patologie inguaribili si intendono molteplici malattie altrettanto dolorose come il cancro, vi voglio semplicemente augurare non vi serva mai ricorrere al loro utilizzo. Casomai però vi trovaste in tali situazioni almeno saprete come muovervi, cosa che a noi ed a molti per semplice ignoranza personale e per opportunismo di chi invece avrebbe dovuto fare ma non ha voluto non è stato possibile, noi che abbiamo visto subire e subito l’inimmaginabile. Alle soglie del 2020 in un paese come il nostro evoluto e con tutti i mezzi a disposizione che ci sono, non dovrebbe esistere la sofferenza gratuita che porta solo ad altro dolore inutile. Invece succede ancora e succederà …