Quando non si sa’, sicuro è che la strada è ancora molto lunga. In questo momento si sono soffermati sul principio al quale ispirarsi : autodeterminazione o amorevolezza? Amorevolezza… ma che diritto sarebbe? Direi che è una propensione non un principio. Ma sembra abbiano deciso che è un diritto implicito della persona in quanto tale. Si continua a discutere mentre c’è chi continua a soffrire ed a morire in modo inumano. La legge che un giorno ci sarà non è per le alte sfere della politica, del clero, non è per chi può permettersi per conoscenze o posizioni economiche di decidere in silenzio per se o per i propri cari quanto dilungare o meno il dolore in caso di malattia. La legge che verrà è per noi cosiddetti poveri che ci troviamo costretti ad affidarci alle cure degli ospedali, noi che con difficoltà riusciamo ad entrare in un Hospice , noi che per ora in molti frangenti non siamo nemmeno liberi di scegliere le cure Palliative, perché poco peso abbiamo dinanzi alla classe medica, se poi addirittura come avviene in molti casi non conosciamo nemmeno i nostri diritti. Questa sarebbe la nostra società definita più volte evoluta. Sembra proprio si sia dimenticato il vero significato di tale parola, vista la usuale superficialità e noncuranza con le quali si portano sull’orlo della disperazione situazioni tragiche si’già di suo, ma non irrisolvibili. Il rispetto per la dignità propria ed altrui è quasi scomparso dove invece dovrebbe imperare sopra ad ogni cosa, ad ogni interesse economico o di prestigio.