Bisognerebbe che ognuno di noi partisse da alcuni presupposti . Tra cento anni, ma che dico anche fra cinquant’anni o meno, molti di noi non ci saranno più . Crediamo di essere forti e di decidere tutto ma in realtà non è così . Siamo per lo più impotenti dinanzi agli accadimenti della vita e molti di noi, di voi ne hanno già avuto la prova. Poco dipende da noi, di certo non la morte che non possiamo impedire però possiamo cercare di rendere il cammino della malattia meno difficile e giustamente dignitoso ed umano, per tutti! Palese è che in molte strutture manca la volontà per rendere tutto questo reale. Il nostro prossimo possiamo in un futuro essere noi, e questo è un pensiero che purtroppo a chi ha il potere di decidere in merito non sovviene. Siamo tutti sulla stessa barca e non sappiamo quando sarà il nostro turno di discesa però possiamo determinarne alcuni importanti aspetti, tra questo quello di poter scegliere di soffrire il meno possibile . La vita può essere purtroppo anche tragica e crudele ed è proprio in questi frangenti che è importante come reagiremo ma innanzitutto come ci sarà permesso o meno di reagire. La cultura delle cure palliative ha ancora tanta strada da fare, anche nell’aspetto della conoscenza da parte delle persone semplici. Nell’essere giustamente informati sulla loro applicazione, efficacia e sulle leggi che regolamentano i nostri diritti in tema di malattia, dolore, sofferenza e dignità del singolo individuo e del suo mondo di legami sentimentali che lo circonda.