Alberto Gambino, noto giurista e prorettore dell’Università Europea di Roma, analizzando la sentenza della Consulta riguardante l’eutanasia, ha dichiarato quanto segue: “ Mi pare che aldilà dei commenti a caldo, il tema davvero più significativo delle motivazioni di una sentenza già anticipata nei mesi scorsi, è il fatto che un’eventuale scelta di fine vita del paziente debba essere preceduta dalla possibilità concreta di esercitare il percorso delle cure palliative e della terapia del dolore “. Sempre secondo Gambino, con questa sentenza il diritto alle cure palliative ed alla terapia del dolore diventano un inderogabile principio costituzionale. Voglio sottolineare che lo sono dal 2010, solo che questa importantissima legge non è stata adeguatamente pubblicizzata , finanziata ed attuata con interventi strutturali, economici e di assistenza domiciliare e ospedaliera. Resta il triste ed attuale dato statistico che il 60% degli Italiani non ne conosce nemmeno l’esistenza e che le cure palliative tutt’oggi non sono protocollo medico! Tragicamente ogni istante muoiono nel nostro territorio persone lasciate soffrire fino alla fine . Giungono alla morte senza aver avuto la possibilità di avere una fine umana e dignitosa. Come in ogni caso, parlarne o leggerlo è una cosa, viverlo, subirlo ed assistere impotenti è tutta un altra storia. Storie che non dovrebbero esistere ma che purtroppo sono più che attuali.