lo siamo tutti, tutti ignoriamo qualcosa, anzi molte cose perché non tutto si può sapere. Ma cosa comporta non sapere lo capisci solo quando ne vieni a conoscenza e non ti serve più . Perché il momento è passato, perché la situazione è cambiata. Si fanno e si leggono le più disparate statistiche e leggerle è un conto, sapere che ne fai parte è un altro. Una di queste ultime sentenzia che solo un italiano su cinque dice di conoscere bene la legge sulle dat, cioè sulle disposizioni anticipate di trattamento. Questa legge consente ad ognuno di noi di esprimere oggi le nostre volontà riguardo ai trattamenti sanitari ai quali vogliamo o non vogliamo essere sottoposti, tenendo in considerazione anche una possibile futura incapacità a decidere. Non si può dire che non se ne è parlato, ma sempre poco rispetto all’importanza che questa legge ricopre, un’importanza fondamentale per ognuno di noi. Come in altri casi è stata pubblicizzata il meno possibile, spiegata ancor meno e pure sommariamente, così ci ritroviamo con un 28% di italiani che non ne ha mai sentito parlare ed un 53% che non ne conosce il contenuto. Questo succede con molte leggi e purtroppo vi si unisce pure la disinformazione da parte delle categorie mediche che o ignorano pure loro il tutto, oppure non si premurano di informare i loro pazienti o chi per loro. Perché non solo questa legge renderebbe se applicata certe situazioni meno tragiche e più umane, ma pure quella delle Cure Palliative e della Terapia del Dolore cambierebbero la vita presente e futura di molte persone. Ci vogliono ignoranti e non fanno nulla, o proprio lo stretto necessario per mantenerci tali. Menefreghismo, interessi economici a noi sconosciuti ma di portata inimmaginabile, realtà ospedaliera che in molti, troppi casi è divenuta più asettica di qualsiasi sterilizzazione. E noi che facciamo? Per lo più restiamo in silenzio perché è più comodo, perché oramai è successo, perché cosa vuoi andare contro il sistema sanitario così protetto da avvocati e protocolli medici? Ecco se tutti coloro che hanno subito ingiustizie avessero fatto sentire la loro voce, denunciato il subito e visto subire, certamente saremmo rispettati di più sia come pazienti che come coloro che assistono un loro caro. Invece raramente lo trovi questo rispetto, come sempre vai a fortuna oppure ringrazi le tue conoscenze se ne hai. Proprio così non dovrebbe essere, invece è, esiste e persiste. Colpa pure nostra fino a che capiremo che così continuando potrà solo che peggiorare, sempre ricordando che quel posto, quel letto libero lo è per tutti noi, che sembriamo tanto padroni della nostra vita ma che invece ci possiamo realmente trovare impotenti dinanzi agli eventi. Noi che crediamo di poter controllare tutto o quasi ma che invece sempre in questo famoso silenzio siamo in balia del destino a tutti sconosciuto.