Troppe idee sbagliate e poca, scarsa informazione in merito. Le Cure Palliative devono essere attivate quando la diagnosi diviene di non guaribilita’, per prendersi cura delle persone quando non c’è più nessuna prospettiva di guarigione. Inguaribile non significa incurabile, perché la cura c’è ed è una cura molto importante perché diventa un prendersi cura della persona nella sua totalità, a 360 gradi, una cura che si occupa non solo degli aspetti sanitari ma anche di relazione e spirituali. La legge 15 Marzo 2010 numero 38 ha garantito per la prima volta in assoluto ai malati l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore nell’ambito dei livelli essenziali d’assistenza. Legge poco conosciuta e soprattutto non riconosciuta dai nostri ospedali, non è protocollo medico. Fatto gravissimo ed ingiustificabile, altro che si continua a dire che il sistema sanitario è in continua evoluzione!
Per quanto riguarda gli Hospice invece è ancora largamente diffusa l’idea che sia il posto dove si va a morire. Direi invece che è il luogo dove si va ( sempre che si riesca ad entrarci visto i posti limitati ed il numero poco numeroso di queste strutture) per non soffrire. Inoltre pochi lo sanno ma è un dato di fatto che il 30% dei pazienti che entrano negli Hospice poi nel tempo rientrano a casa essendosi trattato di un periodo breve per portare sollievo a chi lo seguiva ( sinceramente devo ancora sentire però qualcuno che ha vissuto l’esperienza Hospice in questo modo). Perciò ci troviamo ancora in una situazione di disinformazione e confusione rispetto a questi due elementi importanti per il nostro benessere fisico e psichico e non ci sono cenni importanti che facciano pensare che chi ci governa si stia prodigando per migliorare l’intero quadro. Pensiamo solo che negli Hospice vi entrano quasi esclusivamente malati terminali oncologici e di questi solo il 30/35% . E gli altri? Ed i malati affetti da altre patologie inguaribili? O sono assisti domiciliarmente dai vari enti ed associazioni nati per colmare questo aspetto oppure finiscono i loro giorni negli ospedali e qui dipende dove capitano, in che mani, se giustamente umane o solo interessate alla carriera. Fondamentale quindi è essere informati sui nostri diritti per poter nel caso servisse farci rispettare e curare come ci dovrebbe essere garantito a prescindere, ma che così molte volte non è. Teniamo sempre presente quindi che la cura esiste in ogni caso, anche dove c’è una diagnosi infausta, che ci sono le cure palliative che accompagnano fino alla fine fisicamente ed umanamente e dove non vengano applicate siamo noi che dobbiamo richiederle con la forza del nostro diritto, perché questo sono!