Leggevo un articolo che descriveva lo sfogo della figlia della prima persona deceduta a causa del covid19 in Italia, il Signor Trevisan. In questi giorni le notizie sono tante, rassicuranti, meno rassicuranti, alcune perfino catastrofiche. I decessi nel nostro Paese finora hanno interessato solo persone con precise patologie pregresse, quindi ci dicono di tranquillizzarci perché rispetto al numero degli infettati i morti si aggireranno intorno al 2%. Chiunque legga una tale notizia si sente un po’ rincuorato, io invece non posso evitare di pensare a quel 2% di persone e non numeri che non ci sono o non ci saranno più quando l’emergenza sarà finita. Alle persone che li amano ed al loro dolore per questa perdita. Mi viene normale farlo perché anche la mia storia rientra in un 2%, diverso, ma con lo stesso esito, perché ho perso la mia Mamma in seguito ad una infezione da batterio, contratto in ospedale. Saranno poche le morti rispetto alle guarigioni, ma quando ti ci trovi a far parte di tali statistiche ogni cosa cambia, innanzi tutto il tuo modo di pensare. Con l’occasione mi permetto di ricordarvi che nei nostri ospedali vi sono molti batteri letali, e che continueranno ad esserci anche finita questa epidemia. Sono batteri definiti ospedalizzati che ogni anno in Italia provocano 1/3 delle morti per infezioni che avvengono in tutta l’Europa. Un dato che fa pensare, e molto pure. Ultima cosa, avete letto e visto i video delle pulizie effettuate agli autobus ed ai vaporetti negli ultimi giorni? Però non tutto viene per nuocere, nemmeno il famigerato coronavirus! Triste ma vero perché le disinfestazione dovrebbero essere cicliche ed obbligatorie. Aspetto con ansia si faccia la stessa cosa nei nostri ospedali, come lo si faceva un tempo, anche se in questo nutro forti dubbi. Sempre il fattore monetario che incide su molti aspetti della nostra vita, perché purtroppo il denaro continua e continuerà a valere più della persona umana.