Quello che più mi turba di questa infezione che si allarga, del numero delle persone morte che aumenta, è la sofferenza che impregna tutte queste esperienze umane, sofferenza che riesco ad immaginare perché l’ho vissuta in prima persona e so quanto può devastare un individuo, sia la persona malata che chi gli sta accanto. Confesso che mi fa soffrire il solo pensarci e credo che chi lo ha provato la pensi come me. Avremmo tutti diritto ad una morte dignitosa e serena, ma così non sempre è. Mi sento mio malgrado vicina, molto vicina a chi, anche se non conosco, in questi frangenti ha perso la propria battaglia ed a coloro che la stanno combattendo. Quello che più mi ferisce è che in molti casi si lasciano soffrire le persone quando invece lo si potrebbe evitare, volendolo, ma per svariate ragioni, alcune che mai sapremo, non lo si fa. Comunque sia sono tutte motivazioni inaccettabili! Leggere di una statistica di morti per covid19 ( o altra patologia o batterio) intorno al 3% è una cosa, piangere una persona del tuo cuore deceduta per una di queste cause è tutta un altra storia. Inoltre può incidere ed aggravare ancor di più il tutto il modo in cui si è giunti a questo fine vita. Perché insisto tanto sull’importanza delle cure palliative? Sul fatto che è necessario divulgarne la conoscenza dei benefici che comportano, sulla conoscenza della legge che le regolamentano? Sul fatto che non equivalgono all’eutanasia? Semplicemente perché spero di riuscire ad evitare a qualcuno, spero a più persone possibili, la sofferenza che ha vissuto la mia famiglia e che mai lascerà i nostri cuori. Essere consapevoli dell’importanza soprattutto umana di queste cure, conoscere i nostri diritti in merito, veramente può cambiare notevolmente la nostra vita presente e futura e non solo in questo periodo di conclamato ed effettivo pericolo.