Sempre quello il fulcro della questione. Leggerlo è una cosa, viverlo è tutta un altra storia. Io sto rivivendo un po’ una parte delle sensazioni di sconforto e paura che mi hanno vista protagonista circa 18 mesi addietro. La vita è bella fino a che stai bene tu e chi ami, anche se con i soliti problemi da risolvere, problemi che passano in secondo piano quando ci sono problemi di salute. Non so voi ma ogni volta che mi soffermo ad ascoltare un TG mi viene naturale chiedermi ma è un film? Una storia di fantascienza studiata a tavolino o tratta da un libro avveniristico? Penso a chi si trova in ospedale, per lavoro, con turni massacranti, a chi vi è ricoverato e non solo per covid19, a chi non c’è più ed a coloro che piangono la scomparsa del loro caro. Ebbene sì il covid19 è qui anche per ricordarci che non siamo eterni anche se spesso ci comportiamo come lo fossimo. Per dirci che basta un nemico invisibile ma agguerrito e tutto il nostro mondo crolla. Le nostre certezze siano tangibili o no possono essere spazzate via in pochissimo tempo e tutti possiamo andarcene senza poterlo evitare. Ma questo batterio è più pericoloso per gli anziani, allora trovatemi chi a 65 si definisce anziano. La nostra estrema vulnerabilità è venuta così allo scoperto, pienamente e brutalmente. Ultimo pensiero che mi sento di condividere con voi, riguarda prima di tutto noi ai quali è stato praticamente vietato di abbracciare e baciare, comportamento che nel mio caso verso le persone a cui voglio bene mi viene istintivamente naturale. E poi un pensiero speciale a chi ha il suo amore in terapia intensiva, tra la vita e la morte, che non può vedere, non può abbracciare, non può baciare. Che sia necessario non ho dubbi, ma rimane lo stesso crudele e quasi impossibile da accettare.