Come quando non è possibile ottenere quello che volevi da una persona allora decidi di farlo tu, naturalmente con la sua autorizzazione ed a nome suo, anche se proprio il suo nome non è Rachele, ma hai promesso di usarne uno sostitutivo, per suo espresso desiderio. Ecco di cosa si tratta, questo fa parte di quella casistica, perché Rachele non sa usare un computer e nemmeno uno smartphone. Questa Signora elegante nel portamento, nei modi senza mai eccedere nello snob è una mia conoscenza da tanti anni, ma solo quando è venuta a conoscenza della mia perdita, allora sì è lasciata andare a delle precise ed intime confidenze. Sulla sua giovinezza, sui suoi primi passi nel mondo del lavoro, mi ha persino mostrato alcune foto di quando da giovane sfilava per una importante casa di moda, negli anni 50. Cosa che ha potuto fare solo perché perse giovanissima la sua Mamma, lei sì che non lo avrebbe mai permesso! Quanto dolore ho letto nei suoi occhi, occhi attorniati da innumerevoli pieghe che il tempo ha disegnato sul suo volto, mentre mi raccontava tutto ciò. E poi eccolo il suo pensiero, quello che più mi ha colpito: “Quando ami deve mettere in conto che devi anche saper lasciare andare. Perché amore significa libertà e non attaccamento. Perché quella persona un giorno anche contro la propria volontà  sarà costretta a lasciarti, perché vivere comporta anche morire. Questo non esclude il dolore, il senso di smarrimento ed il vuoto che sentirai e che probabilmente porterai sempre con te”.
Quando ho deciso ed ideato questo sito il mio pensiero è stato tutto ed esclusivamente per coloro che hanno sofferto e che soffrono ingiustamente a causa di patologie degenerative con esito infausto, ed ho messo in un angolo la considerazione della sofferenza anche se non fisica, di chi ha assistito ad ingiustizie, come quella di coloro che ogni giorno si confrontano con realtà così crudeli ed inumane da essere così difficili da immaginare, ma che purtroppo sono più che reali. Oggi questo mio cammino che ancora non so dove mi porterà, mi ha reso consapevole che anche chi rimane ha bisogno di essere “ Libero dal Dolore”, cosa non facile da raggiungere, cosa che in molti casi mai sarà possibile. Il mio sostegno va anche a loro, a voi, che procedete nel vostro cammino terreno portandovi dentro un peso non indifferente. Teniamo conto quindi che se le leggi sulle Cure Palliative fossero applicate in tutte le situazioni senza speranze, senza via di uscita, non sarebbe alleviata solamente la sofferenza del malato, ma pure quella dei suoi cari che gli sopravviveranno.