Tante cose, progetti ed imprese, iniziano con precise finalità ma poi nel tempo se ne aggiungono altre, quasi doverosamente, perché la vita può insegnare ed illuminare anche da lontano. Ho creato questo sito spinta da un bisogno personale di richiedere giustizia per quello che la mia famiglia ha vissuto e subito, avrei voluto essere una dei pochi, invece mi son trovata una dei molti ingiustamente lasciati vivere situazioni di sofferenza atroce ed ingiusta. Bene, mi son detta, proviamo a risvegliare le coscienze, ma anche se molti sanno pochi parlano apertamente di tutte quelle situazioni inumane che ogni giorno si vivono nei nostri ospedali e non solo. Il titolo “ Liberi dal Dolore” inizialmente era dedicato e rivolto a coloro che non ci sono più e che hanno dovuto soffrire anche quando era palese non ci fosse più alcuna speranza. Ci sono leggi, ci sono mezzi, ma vengono applicati sempre troppo poco. Ignoranza, noncuranza e mancanza di umanità accompagnano le tante storie che ho ascoltato e raccolto nel mio cuore e nel sito che voi leggete. A distanza di più di un anno mi sono resa conto che anche noi sopravvissuti abbiamo bisogno di essere liberati da quel dolore che ci accompagna sempre, da quel senso di inutilità ed impotenza che le vicissitudini ci hanno lasciato addosso. Ecco mi continuo a dire, la strada che ho scelto comincia a rischiararsi piano piano, perché per cambiare qualcosa ho capito che innanzitutto è necessario che siamo informati dei nostri diritti, che abbiamo in futuro la possibilità di sentirci protetti e quel tanto più forti dinanzi al sapere scientifico ma non umano di molti professionisti, di troppi Medici, convinti di riuscire a curare le persone solo fisicamente, mentre rimane il fatto inconfutabile che in presenza di malattie più o meno devastanti, soffre anche la nostra mente, si ammala anche la nostra anima. Succede che quando una persona muore dopo innumerevoli sofferenze si pensa che tutto sia finito, ma questo “tutto” non finisce con la morte del malato, continua nel cuore e nella mente di chi gli sopravvive, che mai sarà liberato dalla sofferenza che non ha potuto evitare alla persona a lui cara. Riflettiamoci su questo punto perché rispecchia la situazione più che reale che molti vivono e vivranno in silenzio, ma perché questo dolore non ha voce non significa che sia di portata inferiore ad altri.