Si pensa di sapere e conoscere, ma non è proprio così. Termini che già da soli colpiscono la nostra immaginazione ed il giudizio parte in quel momento diretto ed inesorabile, perché siamo fatti anche di preconcetti, opinioni che vengono prima del concetto ma soprattutto prima della conoscenza pratica e diretta. Che dire sulle manifestazioni di repulsione e paura appena si pronuncia la parola “ oppioidi”? Perché la parola oppio è uguale droga, oblio, vita in un modo irreale, artificialmente sospeso in una dimensione ovattata . Invece la verità non potrebbe essere più lontana, perché gli oppioidi sono semplici molecole naturali in grado di mimare l’azione di quelle sostanze che il nostro organismo produce naturalmente, le endorfine. Piacere, benessere che sentiamo in situazioni di normalità , di salute fisica e psicologica, i cosiddetti mediatori del piacere, del sentirsi bene. La morfina e le altre molecole della famiglia degli oppioidi, funzionano grazie al legame con i ricettori presenti in alcuni neuroni, implicati nella modulazione dello stimolo doloroso. Se andiamo a vedere i parametri attraverso i quali l’ OMS definisce la qualità del servizio sanitario di un paese, vi troviamo proprio il consumo pro-capite degli oppioidi. Per fortuna oggi anche in Italia, che mai ha brillato in questo aspetto, il consumo e l’applicazione della morfina e suoi derivati in caso di malattia è aumentato di molto negli ultimi anni. Purtroppo le resistenze da parte delle persone causata da una non conoscenza esatta dei relativi benefici è ancora tanta . A questo si aggiungono pure le mancanze di una parte del personale medico che per varie ragioni, tra le quali le pressioni delle grandi case farmaceutiche, in parecchie situazioni faticano a prescriverne l’uso. In pratica in presenza di malattie senza possibilità di guarigione e degenerative, se gli oppioidi venissero sempre sostituiti a molti altri medicinali che poi non possono migliorare i sintomi del malato, ci sarebbero molti meno introiti per queste multinazionali, forti del loro potere a livello mondiale . Così si continua a soffrire anche quando unica cura sarebbe quella di cercare di diminuire il più possibile i sintomi dolorosi. Anche nella malattia, nel dolore, le persone rappresentano un mezzo di guadagno considerevole per molti, e tristemente il nostro non sapere aiuta ancor più questo mercato di prezzamento della sofferenza umana.