I medici sono stati classificati in tre grandi categorie. Quella del “ medico solista”, cioè colui che procede e rimane convinto che basti la sua conoscenza, che può fare tutto da solo. Quella del “ medico del congresso”, antagonista del medico della prima categoria, costui chiama tutti gli specialisti possibili, quindi miriadi di prescrizioni e pareri, che portano solo a tanta confusione. Poi infine c’è la categoria del “ medico integrato”, che è colui che generalmente pratica le cure palliative, ed in molti casi è quello di medicina generale che segue il paziente e la sua famiglia da anni, che li conosce come nessuno mai.
Ho letto più volte le tre definizioni e per mia esperienza vi ho trovato di attuale purtroppo solo il medico della prima categoria, quello talmente pieno di se stesso straconvinto di essere il migliore. Il medico del congresso è un tipo di medico raro invece secondo me perché pochi o quasi nessuno si adopera così tanto a cercare pareri altrui, anche se poi porterebbe solo confusione. Ma chissà forse chi lo fa è proprio per alleggerire le proprie responsabilità presenti e future. Passiamo poi a parlare del medico integrato. Mi dicono che esistono ancora oggi i cosiddetti medici di famiglia, sempre presenti sia in campo medico che umano, ma sono rari e sempre più destinati a scomparire. Quindi noi che possiamo fare in questa giungla di poca presenza e rara professionalità accompagnata da un po’ di umanità? L’unica cosa è che dobbiamo informarci sui nostri diritti, su tutte le possibilità che esistono per guarire ed esigere rispetto per noi ed i nostri cari, perché tutt’oggi manca pure questo. Vorrei un medico informato, appassionato, ma pure umano e rispettoso della mia dignità. Lo so è tanto, è troppo forse, ma è quello che serve ad ognuno di noi in caso di malattia, quello di cui avremmo diritto, e che oggi molto spesso dobbiamo noi stessi fare in modo ci venga dato e garantito.