Uno su mille ce la fa, titolo di una bella e famosa canzone di Morandi del 1985. Anno 2010, legge numero 38, legge sulle Cure Palliative e relativa applicazione. Mentre la canzone è un inno a non arrendersi anche se tutto e tutti o quasi remano contro, questa legge fondamentale che sancisce un diritto inalienabile di ogni persona e cioè quello dì mantenere fino alla fine la propria dignità anche e soprattutto in presenza di malattie inguaribili, rimane privilegio di pochissimi. Da recentissimi ricerche prevale la consapevole e triste realtà che solo un malato inguaribile o affetto da dolore cronico su dieci, riesce ad accedere a queste Cure. Questo è un dato praticamente inaccettabile e quando ti ritrovi a viverlo in prima persona o molto da vicino lo diviene ancor di più, perché tutti abbiamo diritto a soffrire il meno possibile. Ignoranza, disinformazione, mancanza di preparazione tecnica e professionale soprattutto all’ interno dei nostri ospedali sono alcuni dei motivi per cui ancor oggi le Cure Palliative sono e rimangono per i più un miraggio. Si manifesta, si protesta per tanti problemi non risolti in ambito civile e poi non si fa nulla per portare alla conoscenza di tutte le persone un diritto così fondamentale.  Tantomeno si parla di investire risorse regionali o statali per ampliare ed estendere le strutture fisse o mobili per garantirlo.